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Wine Tasting

Pizzichicchio Primitivo IGP SALENTO

Ci siamo spostati nel versante jonico Salentino precisamente nelle zone a cavallo tra Crispiano e Massafra dove insistono i vigneti dell’azienda agricola Lama di Rose di proprietà della famiglia Tagliente, che come in ogni famiglia, ha tramandato e tramanda ancora i segreti la dedizione e la passione della tradizione vinicola.

Con il tempo l’azienda si è ingrandita sempre più sino ad arrivare nel 2008 ad inaugurare la propria cantina per la lavorazione delle proprie uve distribuite su 18 ettari di terreno dove trovano dimora diverse cultivar autoctone ed alloctone, giusto per citarne alcune possiamo ritrovare in primis il primitivo visto la vicinanza con la DOC Primitivo, ma anche appezzamenti di terreno dove insistono impianti di Verdeca e Fiano minutolo, ma anche merlot, cabernet sauvignon e pinot bianco.

Oggi parliamo del Pizzichicchio Primitivo in purezza Salento IGP 2017, degno rappresentante della cantina e del luogo dove nasce. Per quanti non lo sapessero questa zona del Salento è la culla del primitivo pugliese in quanto luogo d’approdo delle popolazioni provenienti dall’oriente, la storia/leggenda narra che furono gli spartani ad introdurre le prime piante di primitivo nel nostro territorio in concomitanza con la fondazione della loro prima colonia, l’attuale Taranto, questo sembra abbia contribuito l’inconsapevole passaggio di testimone della coltivazione del primitivo in terra salentina tra spartani ed ateniesi sino ad arrivare ai giorni nostri.

Tornando al nostro Pizzichicchio la cantina ci riferisce che la raccolta delle uve viene appositamente ritardata tenendo sempre sotto controllo l’andamento meteorologico.

Subito dopo la raccolta le uve vengono portate a in cantina per essere lavorate; in primis vengono sottoposte ad un processo di pigiadiraspatura soffice per non stressarle.

La macerazione delle bucce avviene ad una temperatura compresa tra i 27 e i 30 °C e dura per circa 10 giorni. Dopo si che parte l’affinamento per 18 mesi circa in silos di acciaio. Dopo l’imbottigliamento è previsto un ulteriore affinamento in bottiglia di circa 6 mesi in cantina.

Ma veniamo a noi ed alla nostra degustazione, alla vista il Pizzichicchio si presenta limpido di un bel rosso rubino intenso con riflessi granato.

Il bouquet aromatico al naso si presenta abbastanza complesso dove si possono ritrovare note floreali (violetta) , fruttate (frutti rossi come ciliegia o frutti di bosco) e note speziate (vaniglia).

Al palato risulta caldo, morbido ed amabile; è un vino di corpi con tannino gentile ed una buona spalla acida!

Da buon rosso non può mancare l’abbinamento culinario, in questa occasione ci siamo affidati come da tradizione ai sapienti consigli di Daniele Vitale il nostro amico macellaio di fiducia. Non avendo ancora avuto modo di assaggiare una succulenta Tomahawk non ho resistito all’idea di grigliarne una ed ecco l’abbinamento è servito.

Per quanti ancora non sanno cosa sia una Tomahawk è una bistecca gigante, con l’osso, che deriva dalla parte anteriore del manzo. Il suo aspetto ricorda a grandi linee la famosa ascia dei nativi americani ecco spiegato anche l’origine del suo nome. La presenza di grasso ben distribuito in tutto il pezzo rende la carne tenera e di facile digeribilità, non fatevi spaventare dalle dimensioni, parliamo di bistecche che possono partire da 800 gr in su!

Il sapore inconfondibile della carne è rotondo e succoso; una buona cottura su di un BBQ, io ho il mio fedele Weber kettle 57 al mio fianco, per sigillare i succhi ne esaltano la succulenza; ed è proprio quest’ultima che si è legata con la struttura del vino alla nota amabile del primitivo che al palato rende il connubio un velluto.

Questo è il primo assaggio dei vini di casa Lama di Rose; rimanete “sintonizzati” sui miei canali per scoprire le altre referenze della cantina!

Campionatura gentilmente inviata da Lama di Rose.

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