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Wine Tasting

Urra di Mare 2015

Dalla omonima Contrada Urra di Mare in agro di Menfi (AG) con vigneti che sorgono a ridosso della riserva naturale del fiume Belìce e che digradano fino al mare, nasce l’Urra di Mare 100% Sauvignon Blanc, Bianco di Sicilia DOC 2015, 12,5% vol. Torniamo in Sicilia a conoscere i bianchi di Mandrarossa che grazie alle fresche brezze marine assumono ed ereditano profumi ed aromi del tutto particolari.

L’Urra di Mare vinifica attraverso il processo di criomacerazione delle uve a 5/8 °C in pressa. [La criomacerazione è una tecnica di vinificazione per vini bianchi di qualità; prevede che in fase antecedente la fermentazione si lasci, per circa 12 ore, il pigiato a una temperatura di 5 °C in modo che le bucce rimangano a contatto con il mosto (succo).]

Segue la fermentazione in fermentini di acciaio ad una temperatura controllata che si aggira attorno ai 16-18 °C.
La maturazione prevede una sosta per 3 mesi in serbatoi di acciaio a temperatura controllata (10 °C) per poi proseguire l’affinamento per altri 4 mesi in bottiglia prima della commercializzazione.

All’esame visivo si presenta di un bel Giallo Paglierino brillante, si possono scorgere delle sfumature dorate (che ho sempre ritrovato nei vini siciliani anche giovani, un’impronta che il territorio regala ai suoi frutti) abbastanza consistente nella forza contrapposta alla rotazione.

All’esame olfattivo oltre ad essere un vino con una forza aromatica consistente ľUrra di mare è un vino abbastanza complesso in quanto possiamo ritrovare aromi fruttati (frutta pasta gialla quali ananas, ed agrumi) ma anche floreali come fiori di prato, ciclamino, di agrumi come la zagara che è tipico della Sicilia. Come particolare sia la nota minerale che ricorda il mare ed il sale marino  La qualità aromatica è fine (senza nessuna alterazione).

Per l’esame gusto/olfattivo l’Urra di Mare si presenta come un vino secco, abbastanza caldo ed abbastanza morbido se parliamo di morbidezze, se invece affrontiamo le durezze è fresco e sapido che contraddistingue quella parte di mineralità del vino che ci procura pseudo salivazione. Di corpo, ha un buon equilibrio (morbidezze/durezze), abbastanza intenso ed abbastanza persistente per le sensazioni aromatiche lasciate in bocca. Di qualità fine è un vino giovane che può ancora affinare in bottiglia, armonico nel suo insieme.

Per questo vino, data la sua struttura abbiamo voluto azzardare un abbinamento che a qualcuno potrebbe stonare ma che al sottoscritto e mia moglie, l’artefice del piatto, ha dato dei risultati piacevolmente inaspettati.

Urra di Mare Degustazione Marco Massaro Wineblogger

Il piatto in questione è la Gricia o Amatriciana bianca, come formato di pasta abbiamo usato gli strangozzi acquistati in uno dei nostri viaggi in Umbria. La Gricia con i suoi gusti decisi ma per nulla aggressivi si son ben sposati con il fruttato dell Urra di mare che con la sua mineralità ha pulito la bocca ad ogni sorso dalla parte grassa del guanciale lasciandone però l’aromaticità, esaltando il cacio ed ovattando la piccantezza del pepe data dalla piperina.

Questo Urra di Mare, anche se nasce da un vitigno non autoctono, ha ereditato tutte le caratteristiche e di tratti tipici della Sicilia, sicuramente il terreno e la presenza del mare hanno aiutato gli uomini e le donne di Mandrarossa a forgiare questo interessante vino.

Vino gentilmente inviato da Mandrarossa della Cantina Settesoli come campionatura d’assaggio.

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