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Wine Tasting

Greco di Tufo DOCG

Si ritorna a degustare i vini di Cantina Bambinuto che ricordo si trova in Campania precisamente a Santa Paolina in provincia di Avellino. Grazie alla collaborazione di Marilena, proprietaria della cantina, ho potuto impostare una mini verticale di Greco di Tufo avendo a disposizione le annate 2013 e 2014 abbinate ad un piatto sapientemente preparato da mia moglie.

Greco di Tufo 2013

Siamo partiti dal Greco di Tufo 2013 DOCG 13,5% VOL. che all’esame visivo si presentava di un colore giallo paglierino, cristallino ed abbastanza consistente nella forza contrapposta durante la rotazione nel bicchiere.

Al naso é abbastanza intensa la carica aromatica, abbastanza complesso per le classi aromatiche riconosciute, fine nel complesso. Per le famiglie aromatiche riconosciute sicuramente spicca un fruttato interessante di frutti pasta gialla come la pesca, la pera matura e un leggero floreale di fiori ďagrumi. Ma quello che mi ha colpito a livello olfattivo é una leggera nota vegetale di sottobosco.

Nell’esame gusto/olfattivo si è rivelato essere un vino secco, abbastanza caldo ed abbastanza morbido (parlando in termini di morbidezze); fresco e abbastanza sapido (per la sensazione minerale che procura una pseudo salivazione, in questo caso parliamo di durezze). É un vino di corpo, abbastanza equilibrato, abbastanza intenso ed abbastanza persistente in termini di sensazioni aromatiche che restano in bocca.

Di qualità fine può essere considerato un vino maturo (al massimo della sua espressione) che però, a mio modesto parere, non può avere ancora altri gradi di miglioramento rischiando invece con il tempo di perdere le sue note aromatiche e la brillantezza che lo caratterizzano.

Greco di Tufo 2014

Il Greco di Tufo 2014  DOCG 13,5% VOL. secondo ad essere degustato nella nostra “mini verticale” si presentava di un bel colore giallo paglierino con riflessi verdolini, cristallino ed abbastanza consistente nella forza contrapposta durante la rotazione nel bicchiere.

Al naso, come nel caso precedente, la carica aromatica sprigionata dal vino è abbastanza intensa anche se si rasenta ľintenso in quanto gli aromi hanno una maggior forza nel venir fuori dal bicchiere, abbastanza complesso per le classi aromatiche riconosciute (fiori ďagrumi e di campo, frutta pasta gialla come ananas, un pompelmo, pesca ed una pera di quelle con la polpa croccante “perdonatemi ma non ricordo il nome”; rispetto al 2013 la differenza notata é la parte agrumata che vien fuori maggiormente, mentre non si ritrovano sentori di sottobosco.)

Nell’esame gusto/olfattivo si è rivelato essere un vino secco, abbastanza caldo ed abbastanza morbido (parlando in termini di morbidezze); fresco e sapido, rispetto al 2013 ha una sapidità maggiore (per la sensazione minerale che procura una pseudo salivazione, in questo caso parliamo di durezze) dovuta sicuramente alla differenza di età. Anche il 2014 lo si può considerare un vino di corpo, abbastanza equilibrato, abbastanza intenso ed abbastanza persistente in termini di sensazioni aromatiche che restano in bocca.

È un vino di qualità fine è pronto (si dice pronto un vino che si trova nella sua fase di transizione tra la giovinezza e maturità), in questa fase molti vini bianchi normale esprimono il loro meglio.

In questa prima fase paragonando i 2 vini il 2014, a mio parere, ha un che in più ma vediamo come hanno risposto entrambe nell’abbinamento con il cibo per confermare o smentire queste prime impressioni.

Per ľoccasione mia moglie ha deciso di preparare un piatto quasi sperimentale, parliamo di ravioli ripieni di cernia e provolone conditi con una fonduta di grana padano 24 mesi.

Greco di Tufo - Wine tasting Marco Massaro

Il Greco di Tufo 2013 ha risposto pulendo la bocca dal grasso vaccino della fonduta lasciando venir fuori il sapore della cernia impreziosito dalla nota stagionata della provola, allo stesso tempo gli aromi sono stati mitigati e resi più aggraziati mentre la sensazione vegetale è stata quasi del tutto annullata. Per il Greco di Tufo 2014 la situazione è stata ben diversa in quanto, se da una parte il vino come nel primo caso ha pulito la bocca dalla nota vaccina, dall’altra parte tutti gli aromi di frutti non hanno perso vigore (solo la nota agrumata si è leggermente spenta) lasciando un finale piacevole in bocca che con il sapore della cernia si è ben saputo sposare. Alla fine di questa degustazione, per quelle che sono state le mie sensazioni, posso dirvi che il Greco di Tufo 2014 mi ha colpito maggiormente rendendolo il vino che sia io che i miei commensali abbiamo apprezzato maggiormente senza nulla togliere al fratello maggiore Greco di Tufo 2013.

Ancora una volta Cantine Bambinuto ha saputo esprimere al meglio le caratteristiche di questo storico vitigno che è il Fiano di Avellino (Furono i Greci a portare in Italia l’originario vitigno del Fiano, la “Vitis Apicia”.)

Vino gentilmente inviato dalla Cantina Bambinuto come campionatura d’assaggio.

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