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Wine Tasting

Cupone Salice Salentino DOC riserva del 2011

Quest’anno per brindare alle donne, anche se a mio parere bisognerebbe brindare a loro ogni giorno, sono andato controtendenza, non un bianco fruttato o un rosato frizzante ma bensì un rosso maturo di corpo con qualche anno sulle spalle. Oggi il fortunato è stato il Cupone Salice Salentino DOC riserva del 2011 prodotto dall’azienda Feudi di Guagnano che ricade nella suddetta DOC. Il Cupone è un blend di negroamaro 90% e malvasia 10%, sottoposto ad un invecchiamento di 24 mesi di cui 12 in botti di rovere francese da 5hl. La vendemmia effettuata manualmente avviene solitamente dalla seconda decade di settembre.

Alla vista si presenta limpido, di un bel rosso granato, consistente per la forza che imprime il vino nella rotazione nel bicchiere.

All’analisi olfattiva si presenta intenso come forza aromatica, complesso per il numero di aromi percepiti il tutto di qualità fine. Trovandoci di fronte ad un vino che si è affinato in botte e con 7 anni circa di invecchiamento, gli aromi percepiti sono più delicati, si va dal floreale con la viola, al fruttato con sentori di frutti rossi, mora in confettura; si avverte un leggero mallo di noce o il pepe nero ed anche il tostato dato dalla botte.

All’analisi gusto/olfattiva si presenta con un vino secco, abbastanza morbido ed abbastanza caldo (le morbidezze), fresco, abbastanza tannico (con ľaffinamento il tannino tende ad ingentilirsi) ed abbastanza sapido (le durezze). Risulta un vino di corpo ed equilibrato, abbastanza intenso con una buona persistenza (I secondi che impiegano gli aromi presenti nel cavo orale a svanire). La qualità è fine ed abbastanza armonico, con uno stato evolutivo maturo ossia è un vino che si trova a livelli di evoluzione alti.

Immancabile ľabbinamento come ogni degustazione che si rispetti. Protagonista questa volta è il polpettone ripieno, un piatto complesso come molteplicità di sapori ed aromi, accompagnato da patate al forno, melanzane grigliate e rape stufate che nel nostro dialetto si chiamano “pare pare” non chiedetemi il perché.

Cosa dire se non che il Cupone ha retto il confronto con queste preparazioni complesse, la succulenza della carne e la sua untuosità, la tendenza dolce delle patate data da gli amidi si sono ben prestati lasciando in bocca un discreto equilibrio di sapori. Ne ha risentito invece ľabbinamento con le melanzane credo per via del condimento che ha esaltato la tendenza amarognolo che ha sovrastato seppur di poco la sapidità della carne. Paradossalmente con le rape, nonostante il leggero retrogusto amarognolo, il Cupone ha risposto discretamente facendo avvertire le proprie sfumature ingentilendo paradossalmente ľamarognolo proprio delle rape. In attesa di degustare le prossime annate specialmente la futura 2017 ci gustiamo quelle in commercio che esprimono tutta la passione e dedizione di questa cantina nel cuore del Salento.

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