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Wine Tasting

Brut Metodo Classico

Il Venerdì sera piovoso si presta bene per una degustazione di bollicine. Bollicine che sicuramente aiutano a tirare su il morale e vedere sotto un altro colore il weekend non certo propenso per uscite e degustazioni all’aperto.

Siamo ritornati in provincia di Asti per degustare il Brut Metodo Classico 12,5% vol. prodotto in edizione limitata dall’Azienda Agricola Alessandro Motta.

Dall’aspetto cristallino si presenta con di un bel colore giallo paglierino con la grana delle bollicine abbastanza fini, abbastanza persistenti è abbastanza intense nel tempo e nel numero.

Al naso è intenso nella sua carica aromatica; fine ed abbastanza complesso si possono ritrovare famiglie di aromi quali floreale è fruttato entrambe presentanti sentori di agrumi, una lontana nota di ananas, una nota di lievito e di crosta di pane che onestamente ho avvertito maggiormente nella fase gustativa in abbinamento con i formaggi, ma di questo parleremo dopo.

Al palato si presenta secco, abbastanza caldo ed abbastanza morbido.

È un vino fresco (a quanto ci riferisce Alessandro Motta ha una bella acidità, che conferisce appunto la freschezza ad un vino, dovuta un ph basso [tra i 3 e 3,05]), abbastanza sapido e di corpo. Ha una bella persistenza ed intensità di aromi che si continuano a percepire in bocca a distanza di un po’ di secondi. Nel complesso é un vino abbastanza armonico (dovuto all’acidità) ma fine.

degustazione brut metodo classico_marco massaro wine blogger

Reduce da una Masterclass di Champagne organizzata dai cugini della sezione AIS di Lecce e condotta da Alberto Lupetto uno dei massimi esperti di Champagne in Italia, ho deciso di abbinare questo Brut Metodo Classico con un tagliere di formaggi e salumi e precisamente con (parte la marchetta… non si sa mai!!!):

  • Parmigiano reggiano DOP millesimato 24 mesi.
  • Emmental.
  • Formaggio erborinato Roquefort.
  • Mortadella Favola.
  • Prosciutto crudo San Daniele.

Avendo io una predilezione per i formaggi ho voluto tenere per ultimo l’assaggio con i tre tipi presenti sul tagliere; ho aperto le danze con la mortadella Favola con la sua particolare morbidezza e leggerezza si scioglie in bocca; in abbinamento con il nostro Brut ha risposto discretamente senza essere troppo aggressivo e lasciando in bocca i sapori tipici del salume ma pulendola dalla leggera base grassa tipica di questa mortadella che rispetto ai suoi diretti concorrenti è meno “untuosa”. Con il San Daniele non mi ha impressionato particolarmente tanto da non rilevare particolari contrasti.

Con i formaggi invece la musica cambia; 2 su 3 hanno esaltato il Brut con un vero e proprio tripudio di sapori ed aromi, ma andiamo per gradi.

Come dicevo avendo una predilezione per i formaggi ho iniziato con l’Emmental che per la sua tipologia ha sacrificato la parte aromatica del Brut lasciando in bocca un finale amarognolo. Con l’erborinato il Brut ha risposto bene pulendo la bocca dalla parte grassa ma esaltando le parti aromatiche della muffa tipica di questi formaggi.

Ma le sorprese sono arrivate con il Parmigiano reggiano 14 mesi. I due si sono fusi in un susseguirsi di sensazioni aromatiche alternando il fruttato del Brut con i classici sapori del reggiano sino a far venire fuori una buona nota di crosta di pane nel finale.

Dall’azienda suggeriscono anche un abbinamento con piatti di pesce, vedremo in seguito.

In conclusione posso affermare che questo Brut sicuramente troverà posto nella mia cantina, questo Brut rispecchia quelle che sono le sorprese e le particolarità vinicole di cui vado in cerca.

Vino gentilmente inviato dall’Azienda Agricola Alessandro Motta come campionatura d’assaggio.

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